Le troverete tutte in una isola regionale confinante con quelle di Emilia Romagna e Sicilia e Sardegna, nel padiglione 20 di BolognaFiere. Esploratene con un bellissimo banco di assaggio, e trovate le proposte che più vi piacciono.
Il nostro preregrinare tra vitigni e cantine ci porta a parlarvi del Croatina, un vitigno di confine ampiamente diffuso tra Piemonte, Emilia e appunto Lombardia. Considerato originario dell’Oltrepò Pavese, dove è chiamato comunemente Bonarda (ed è un’altra cosa rispetto al Bonarda piemontese).
Vinificata in purezza l’uva croatina dà un vino amabile, profumato di frutti e fiori rossi, dal buon tenore alcolico e dal gusto pieno e asciutto, non molto acido. Frequente è l’uso di vinificarla in abbinamento con altre varietà.
Sono in tutto 24 le cantine lombarde della Slow Wine Fair, di cui 8 biologiche certificate – le prime della vetrina qui sotto, da Alziati Annibale fino a Zatti – e 1 – 1701 Franciacorta – certificata biodinamica.
Oltre alla croatina sono molti altri i vitigni rappresentati.
Tra questi, segnaliamo tra i rossi il Groppello – diffuso sulla sponda bresciana del Lago di Garda e vinificato in purezza nelle Doc Riviera del Garda Bresciano e Garda, o presente in uvaggi. Tra i bianchi, un altro bresciano celebre, il Turbiana (noto anche come Trebbiano di Soave o Trebbiano di Lugana).
Se volete approfondire la conoscenza di entrambi, non perdetevi l’intervista a Pasini San Giovanni, che conclude il nostro itinerario.
milano, lombardia, italia
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