Georgia, la culla della viticoltura: Revas Vasadze e Tanini Wines

19 Febbraio 2023

Con una storia viticola che risale a 8000 anni fa, la Georgia può vantare un primato: l’essere la più antica regione vinicola del mondo.

Ancora più impressionante è il numero di viticoltori che continuano a produrre vino secondo il metodo tradizionale, in grandi giare di terracotta chiamate qvevri.

A Slow Wine Fair 2023 esploriamo la culla della viticoltura in una Masterclass che, oltre ai vini della Georgia, presenta anche vini delle vicine Armenia e Turchia. Oggi esploriamo la storia di uno dei produttori presenti, Tanini nella regione centrale di Kartli, con l’enologo Revaz Vasadze.

Quali sono le prime cose che dovremmo sapere sulla Georgia e sul vino georgiano?

La Georgia si trova nel Caucaso, sulla costa orientale del Mar Nero, all’incrocio tra l’Europa sudorientale e l’Asia occidentale. Anche se dal punto di vista socio-politico e culturale fa parte dell’Europa, la sua natura diversificata è fortemente asiatica. Un tempo attraversata dalla Grande Via della Seta, la Georgia è la culla del vino, con un’orgogliosa e ininterrotta tradizione di viticoltura risalente a più di 8000 anni fa. Vasi di ceramica contenenti composti vinosi residui sono stati scoperti in due villaggi neolitici, chiamati Gadachrili Gora e Shulaveris Gora, a circa 50 chilometri a sud di Tbilisi. Oggi la vinificazione naturale segue gli stessi metodi tradizionali, proprio come facevano i nostri antenati, ma con una visione più ampia.

Un produttore della regione di Kakheti con una giara qvevri in 1881. Ph: Wikimedia

Lei è viticoltore da sempre? Se non lo è, come ha iniziato?

Tanini è la nostra azienda a conduzione familiare. Ogni membro della famiglia è coinvolto nel processo di vinificazione con un ruolo ben definito. La cantina è stata avviata da mio padre, Emzar Vasadze, sulle montagne di Kiketi, vicino a Tbilisi, a 1200 metri sul livello del mare. La cantina si trova nel cortile della casa residenziale di famiglia e produciamo il tipo di vino che ci piace di più: con tannino, una varietà di sapori e aromi e un corpo equilibrato. Oggi produciamo circa 15.000 bottiglie all’anno, da uve situate a Kakheti, la più grande regione viticola della Georgia. L’obiettivo principale è creare un vino naturale georgiano di alta qualità, senza additivi.

Ma per rispondere alla sua domanda, no, non ho sempre voluto fare il viticoltore! Ho frequentato prima la facoltà di medicina e mi sono laureato in farmacia, per poi rendermi conto che questa non era la mia strada. Così, dal 2013, sono stato coinvolto attivamente a Tanini come enologo. Alla fine del 2018 ho fondato una seconda cantina a Kakheti, chiamata 525, e nel 2021 ho fondato una terza cantina a Kiketi: Kiketi Farm Wine. Nel corso del tempo, ho acquisito una grande esperienza grazie al lavoro pratico che nessun corso avrebbe potuto insegnarmi. Ho imparato come migliorare la qualità del vino, evitare le malattie, stabilizzare il gusto e allo stesso tempo sperimentare per consentire lo sviluppo di sapori interessanti.

Quali sviluppi ha avuto l’agricoltura biologica in Georgia nel corso della sua vita?

Durante il periodo sovietico, i fertili terreni della Georgia sono stati utilizzati per l’agricoltura intensiva, senza alcun riguardo per il suolo. Venivano utilizzate quantità eccessive di azoto e diserbanti, con il risultato che la terra si prosciugava e si decomponeva. Dopo l’indipendenza della Georgia, nel 1991, sono seguiti anni di difficoltà, in cui la gente ha potuto concentrarsi solo sull’autoconservazione. Solo negli ultimi anni del primo decennio del nuovo millennio abbiamo iniziato a rivalutare il nostro rapporto con il suolo e si è diffuso l’uso di fertilizzanti biologici. Questo segna l’inizio di un rinascimento per l’enologia georgiana, con il ritorno agli antichi metodi utilizzati dai nostri antenati er produrre il vino centinaia di anni fa.

Revaz Vasadze versa l’uva in un vassoio dopo la vendemmia. Ph. Tanini Wine

Qual è la prima cosa che si dovrebbe sapere sul metodo di vinificazione tradizionale georgiano?

Per parlare di ciò che rende unica l’enologia georgiana, dobbiamo iniziare con i qvevri. L’idea principale di Tanini è stata quella di creare un vino naturale utilizzando l’antico metodo tradizionale georgiano, nei qvevri, grandi recipienti di terracotta utilizzati per la fermentazione, la conservazione e l’invecchiamento. Questo metodo fa parte del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco dal 2013. Come la vinificazione, anche la lavorazione della terracotta è un mestiere antico e i nostri antenati hanno tramandato le loro conoscenze ed esperienze attraverso le generazioni.

I qvevri sono enormi giare poste sotto terra per mantenere la giusta temperatura, permettendo al vino di fermentare e sviluppare il suo gusto unico. In termini di igiene sono difficili da pulire, rispetto ai contenitori in acciaio inox, ma nulla è impossibile e i vantaggi superano gli svantaggi. Ho scelto di vinificare in qvevri per il loro enorme potenziale e per le qualità che conferiscono al vino.

La vendemmia a Kakheti. Ph. Tanini Wine

Nel vostro catalogo ci sono vini che per voi hanno un significato particolare?

Prima che ci incontrassimo mia moglie non sapeva molto di vino, ma poi si è interessata e ha deciso di provare a fare il vino da sola. La sua prima scelta è stata quella di fare un vino con una varietà rossa locale chiamata tavkveri, coltivata a Kartli, e si è rivelato molto gustoso, con un bel colore rubino! L’ha chiamato Rosa di Rezo, che ha un doppio significato, in riferimento al nostro amore e al suo colore rubino. È un vino speciale che ha una vera importanza emotiva per me e per noi.

Che significato ha per lei la definizione di vino buono, pulito e giusto?

Scelgo i vini in base al loro gusto, all’aroma e alla storia che hanno, oltre che al piacere della beva, allo stato d’animo che evocano o alla facilità di digestione. Per me è importante che ci sia il minor intervento chimico possibile dal campo alla cantina; affidiamo l’intero processo alla natura. L’importante per me è prendersi cura del suolo e mantenerlo pulito per la prossima generazione e trattare noi stessi, l’ambiente e la terra in modo equo.

La gamma dei vini Tanini. Ph. Tanini Wine

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Ho tanti progetti e sto cercando di seguirli passo passo. Guria è la regione in cui sono cresciuto e a cui appartiene una parte importante e preziosa dei miei ricordi d’infanzia. È il mio posto preferito, sul lungomare, circondato dal verde, con aria fresca e tanto sole. Il livello di umidità è piuttosto alto, per cui secoli fa i viticoltori lasciavano crescere le viti sugli alberi. Le viti coltivate in questo modo erano floride, ben ventilate e meno soggette a malattie. Come dicono gli anziani, non avevano nemmeno bisogno di essere trattate con prodotti chimici. Di recente ho acquistato un terreno nel mio villaggio di Guria e voglio ripristinare questo antico metodo di viticoltura, utilizzando varietà autoctone dell’ovest della Georgia come sakmiela, chkhaveri e otskhanuri sapere.

Assaggeremo uno dei vini di Tanini, il Saperavi 2018, durante la nostra Masterclass dedicata ai vini del Caucaso. Acquista il biglietto!

di Jack Coulton, info.eventi@slowfood.it

La masterclass è aperta a tutti coloro che avranno acquistato online il titolo di ingresso a Slow Wine Fair. Il costo della masterclass è da sommarsi al costo del titolo di ingresso. La masterclass è acquistabile su questo sito sino al 25 febbraio, cliccando sul tasto “Acquista” che compare in alto, accanto al prezzo dell’evento. Durante il giorno dell’evento eventuali biglietti disponibili saranno acquistabili al Reception Eventi in Padiglione 15.

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