Tutto (ri)parte dalla bottiglia: un viaggio oltre la vigna

27 Febbraio 2023

Recuperare vitigni autoctoni e secolari e coltivarli in biologico per preservare la biodiversità. Impiegare il sovescio per tutelare il suolo fertile. Irrigare il minimo indispensabile per ridurre l’impatto idrico in una situazione di disponibilità già compromessa dalla siccità. Non aggiungere solfiti per rispettare l’uva e il consumatore.

Queste sono tutte buone pratiche per ottenere un vino buono che rispetta l’ambiente e agire contro la crisi climatica.

Ma la filiera del vino non finisce con la maturazione del prodotto in cantina. Anzi, da qui (ri)parte se vogliamo, con le fasi – altrettanto fondamentali – di imbottigliamento, stoccaggio e spedizione.

Un percorso di sostenibilità, anche in cantina…

Dallo spessore del vetro alle capsule e passando per le etichette, esistono infinite scelte che non riguardano la coltivazione ma incidono in maniera importante sul modo in cui il produttore può testimoniare il proprio impegno per una produzione più pulita e giusta. Un percorso di sostenibilità che abbiamo approfondito a Slow Wine Fair 2023 nella conferenza Il viaggio del vino, dalla vigna alla bottiglia, grazie alla condivisione di storie e idee di chi ha deciso di portare dei cambiamenti lungo la wine chain.

Coerenza lungo tutta la filiera

Ci hanno accompagnato in questo viaggio Marta Mendonça, manager del progetto The Porto Protocol, organizzazione internazionale senza scopo di lucro nata nell’ambito vitivinicolo impegnata a dare il proprio contributo per mitigare il cambiamento climatico attraverso i princìpi e le misure stabilite dallo stesso Protocollo di Porto. Con lei, Ilaria Diomede, marketing manager di Nakpack, azienda produttrice di packaging sostenibili per gli imballaggi di bottiglie e partner di Slow Wine Fair 2023.

«Oltre ad affrontare il cambiamento climatico in vigna – spiega Marta Mendonça – le cantine fronteggiano un’ulteriore sfida: capire come mettere in pratica azioni capaci di contrastare la crisi climatica. Per un vignaiolo o una vignaiola che decide di lavorare in maniera sostenibile è fondamentale essere coerente lungo tutta la filiera, dalla vigna e fino al packaging finale e alla spedizione. In questo senso tutto parte dalla bottiglia: si può ridurre significativamente la propria impronta di carbonio riducendo il peso del vetro o la plastica che l’avvolge. Per non parlare di economia circolare applicata alle etichette, alle bottiglie, ai semi d’uva e a tanti altri scarti della filiera vitivinicola».

L’importanza del packaging alternativo

Se quest’ultima fase vi sembra poco rispetto al resto della produzione vi sbagliate. Trovare soluzioni per gli imballaggi ha un effetto significativo in ottica di impatto ambientale, soprattutto dopo il 2020. Come spiega Ilaria Diomede, infatti, «la pandemia ha generato una crescita delle vendite online che ha cambiato le abitudini dei consumatori facendo salire in modo determinante gli acquisti via ecommerce.

Secondo i dati dell’Osservatorio sul packaging del largo consumo di Nomisma, sono 10 milioni le bottiglie vendute online in Italia nel 2022, il triplo rispetto al 2019». A maggiori vendite online corrispondono maggiori spedizioni, che si traducono in emissioni di carbonio più alte dove gli imballaggi delle bottiglie sono più ingombranti e pesanti. In questo Nakpack porta un bell’esempio di imballaggio rispettoso dell’ambiente che speriamo possa ispirare le cantine presenti a Slow Wine Fair. Grazie ai loro packaging in carta certificata da sostituire al classico polistirolo, un singolo pallet di casse di vino può contenere 5 volte le quantità trasportate da un pallet carico di bottiglie rivestite di imballaggi convenzionali.

Crisi climatica: insieme fa meno paura

«È importante agire tutti insieme per trovare soluzioni. – conclude Marta Mendonça -. La condivisione è un principio fondamentale per la nostra organizzazione: condividere le difficoltà, le idee, i propositi ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi e mettere in pratica i nostri progetti di sostenibilità così che abbiano più risonanza e siano più forti nei loro effetti. Non possiamo chiudere gli occhi: la crisi climatica esiste, è qualcosa di molto più grande di noi e delle nostre produzioni. Ma se guardiamo insieme alle soluzioni, invece che ai problemi, il cambiamento climatico non sarà un peso di cui si deve fare carico il singolo. Uniti, questo carico pesa di meno. Voglio lasciarvi con una sfida: immaginate se tutti i produttori presenti qui a Slow Wine Fair decidessero di ridurre il peso delle loro bottiglie e utilizzare imballaggi sostenibili? Tante piccole azioni per un risultato enorme, potremmo (ri)partire da qui».

di Desiree Colacino, info.eventi@slowfood.it

Slow Wine Fair è la manifestazione internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto. Dal 26 al 28 febbraio 2023, convegni, masterclass, e l’esposizione di centinaia di cantine italiane e internazionali e oltre 3.000 etichette. La biglietteria sarà disponibile online a fine novembre. Iscriviti alla newsletter per essere aggiornato su tutte le novità. #SlowWineFair2023

Cover image Lucio Russo, MiraggiodiLux

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